venerdì, maggio 18, 2007

 
Ero a spasso per la seconda infornata di mucche milanesi (a proposito, la seconda gallery e' qui), e mi dirigevo verso Porta Venezia per immortalare quello dello Spazio Oberdan.

Una illuminazione: la mostra di Franco Vaccari, che raccoglie esposizioni, videoinstallazioni, fotografie dell'artista modenese datate 1965-2007 e' stata prorogata fino al 27 maggio 2007, e io non me la volevo perdere.

Per cui ho tappato l'obbiettivo della reflex (scusa, Nikki) e mi ci sono fiondato dentro.

Ora, potrei anche provare a perdermi in descrizioni dei canoni estetici, elaborate ipotesi di realismo concettuale eccetera eccetera. La realtà è che quest'uomo è un genio.

Uno che porta una cabina per fototessere alla Biennale e raccoglie 6000 strip di visitatori autoimmortalatisi; uno che viene invitato ad una retrospettiva a Ferrara e arriva a piedi da Urbino, e mentre viaggia scatta polaroid e le spedisce incollate a cartoline alla sede della mostra, e quando arriva l'opera d'arte è pronta; uno che passa una giornata in stazione immortalato da mille scatti, li espone, e fotografa quelli che guardano le fotografie, e le espone, e via così, in una visione che si autoalimenta.

Queste, e tante altre cose. E alla fine mi sono pure scordato di fotografare la mucca dello Spazio Oberdan

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