martedì, maggio 02, 2006
Look e magia
Bruttavita oggi chiede di immaginare un cambio di look drastico. Non riesco a immaginare nulla di più drastico di questo:
(N.B. Nessuna macchinetta per le fototessere è stata maltrattata per la produzione di questo post)
Questa mattina ero sull'autobus, in piedi davanti alla porta in attesa della fermata successiva, la mia. Sul vetro della porta batteva ripetutatamente il capo una farfallina notturna, una di quelle graziose creature dalle ali chiare ed il pochissimo disturbo arrecato al prossimo. Cercava di uscire.
L'ho chiusa delicatamente in un pugno, badando bene a mantenere le dita poco serrate, con l'intenzione di liberarla non appena sceso e restituirla alla libertà (ignoro se fosse o meno la sua fermata). Nella mano, la sentivo battere le mani in una incomprensibile formula di ringraziamento.
Sono sceso, e sul marciapiede ho incrociato una mamma con tre bambini al seguito, uno dei quali frignante. Mi guardavano, e allora ho sillabato "Puff", aprendo la mano e liberando la farfalla.
Le tre bocche aperte e i tre sguardi fotocopiatamente uguali mi hanno accompagnato per il resto della giornata, e mentre sorridevo allontanandomi ho temuto - per un istante - che mi chiedessero di far comparire anche un coniglio da un cilindro.
Bruttavita oggi chiede di immaginare un cambio di look drastico. Non riesco a immaginare nulla di più drastico di questo:
(N.B. Nessuna macchinetta per le fototessere è stata maltrattata per la produzione di questo post)
Questa mattina ero sull'autobus, in piedi davanti alla porta in attesa della fermata successiva, la mia. Sul vetro della porta batteva ripetutatamente il capo una farfallina notturna, una di quelle graziose creature dalle ali chiare ed il pochissimo disturbo arrecato al prossimo. Cercava di uscire.
L'ho chiusa delicatamente in un pugno, badando bene a mantenere le dita poco serrate, con l'intenzione di liberarla non appena sceso e restituirla alla libertà (ignoro se fosse o meno la sua fermata). Nella mano, la sentivo battere le mani in una incomprensibile formula di ringraziamento.
Sono sceso, e sul marciapiede ho incrociato una mamma con tre bambini al seguito, uno dei quali frignante. Mi guardavano, e allora ho sillabato "Puff", aprendo la mano e liberando la farfalla.
Le tre bocche aperte e i tre sguardi fotocopiatamente uguali mi hanno accompagnato per il resto della giornata, e mentre sorridevo allontanandomi ho temuto - per un istante - che mi chiedessero di far comparire anche un coniglio da un cilindro.
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