mercoledì, marzo 01, 2006

 
Girl band

La missione di oggi di Bruttavita proponeva di sostenere le ragioni delle girl band e di sostenere che meritino molto più rispetto.

Ed io ho pensato: cosa ci può essere di meglio che difendere questa posizione qui?




Capita mai di comprare qualcosa in libreria e poi dimenticarsi di averlo fatto, e abbandonare il nuovo acquisto sotto una montagna di felpe accartocciate, e rendersene conto di sabato mentre metti a posto?

Ecco, a me è successo, ed ho una confessione da fare: mi è piaciuto da impazzire "Città perfetta", di Guglielmo Pispisa. Dando un'occhiata alle recensioni dei lettori su Interbookshp, mi sono reso conto di non essere l'unico ad averlo amato e divorato in due giorni. Pçrendo in prestito il commento di Vincenzo (che mi perdonerà, ma sto per avvisarlo via mail) perchè mi sembra centratissimo:

"(...) finalmente un romanzo italiano (e sono pochi, vedi lagioia di occidente per principianti)che non parla dell'ombelico dell'autore, che non chiede di non muoverti, che al contrario fa riflettere, fa sorridere, fa intenerire, fa incazzare, che parla della realtà, dei trentenni in cerca d'amore e spaventati dai legami, del lavoro e dei meccanismi opprimenti del mercato, della creatività individuale e dei compromessi per cercare di salvarla, di chi si fa scudo dell'ironia per sopravvivere e di chi non ce la fa e vola via, di chi cerca una città perfetta e di chi scopre il cartone dietro il virtuale (...).

Consigliato.

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