sabato, gennaio 21, 2006
Temperatura
Alzare la temperatura corporea? Mi sembra una splendida idea, capace di riportarmi a complicate pratiche adolescenziali nel tentativo di un estremo salvataggio la mattina di un compito in classe. Regolarmente vanificate, peraltro, da una seconda rilevazione che mi veniva imposta in presenza costante di uno dei genitori. Una sorta di regime coatto di semilibertà che mi privava della giusta necessità di espressione e creatività con lampadine incandescenti, sfregolii su panni preriscaldati, culi di gatti.
Un'idea talmente buona che mi getto entusiasta su Google e digito "alzare temperatura corporea". Esce questo, ed apprendo che:
Ci sono yoghi tibetani ed indiani in grado di sopravvivere a bassissime temperature, praticando alcune discipline, che consentono loro di controllare il calore del proprio corpo. Nel 1981 Herbert Benson, insieme ad un gruppo di scienziati della Scuola di medicina di Harvard, e su invito di Sua Santità il Dalai Lama, si recò in India per studiare questo fenomeno, facendo degli esperimenti con tre monaci buddisti tibetani. Furono piazzati dei rilevatori in alcune parti del corpo dei monaci; Benson constatò con stupore che essi erano in grado, mediante la meditazione, di alzare la temperatura delle dita delle mani e dei piedi, anche di 7°C. In altre zone della pelle furono registrati aumenti minori, mentre la temperatura corporea interna rimase inalterata.
Non si finisce mai di imparare: una tradizionale e ostinata lontananza da queste pratiche orientaleggianti mi aveva tenuto all'oscuro dell'esistenza di yoghi, che nella mia beata innocenza rievocava esclusivamente ricordi di ranger, cestini della merenda e un rompiballe di nome BuBu. Mi affascino e continuo a leggere:
Questa disciplina viene tenuta segreta dai lama, i quali la insegnano e non mancano mai di dichiarare che le informazioni in proposito, ottenute per sentito dire o attraverso la lettura, sono del tutto inutili se il soggetto non è stato personalmente istruito e allenato da un maestro che sia a sua volta un iniziato. A volte, il periodo d'allenamento e d'istruzione, viene concluso con una specie di esame. Durante una gelida notte invernale, i candidati che si sentono in grado di sopportare vittoriosamente la prova sono condotti sulla sponda di un fiume o di un lago. Se l'acqua del fiume è gelata si pratica un foro nel ghiaccio. L'ideale è una notte di luna con un forte vento. I neofiti siedono sulla terra con le gambe incrociate e nudi. Vengono immerse delle lenzuola nell'acqua gelida e ogni uomo se ne avvolge uno intorno al corpo. Appena il lenzuolo si è asciugato, lo si immerge di nuovo nell'acqua e lo si riavvolge intorno al corpo del novizio, finché si asciuga come prima.
E' che ho solo un giorno di tempo, maledizione; perchè l'idea di poter mettere in lavatrice la maglietta preferita e di asciugarla completamente in pochi minuti, magari mentre mi mangio i pistacchi davanti alla TV tenuta accesa con l'energia sprigionata dal mio alluce mi affascina.
Ma per chi va di fretta come me c'è qualcosa di più pratico, grazie al cielo:
E' una bevenda americana (...) dall'intuitivo nome di "Celsius" (e qui scattano i bigliettoni verdi per i creativi) che, tramite un innalzamento della temperatura corporea ed un conseguente miglioramento del metabolismo, consentirebbe di perdere 7 chili in pochi mesi senza modificare minimamente le proprie abitudini alimentari. Immagino migliori di molto anche la vita sociale: vuoi mettere la possibilità di intrallazzare gli amici ruttando a richiesta fiamme arancioni e blu?
Sto per precipitarmi alla ricerca della bottiglietta quando apprendo che si tratta di bevanda in vendita soltanto in quattro stati americani; e mentre nella mia mente si va formando una bucolica immagine di una notte in Alabama, con oscurità in una valle ed un villaggio che risuona di rutti, vampate e risate, scopro con sollievo che la grappa di ginepro produce identico risultato (flati dragheggianti a parte) e mi annoto sereno ulteriori 7 punti Bruttavita
Alzare la temperatura corporea? Mi sembra una splendida idea, capace di riportarmi a complicate pratiche adolescenziali nel tentativo di un estremo salvataggio la mattina di un compito in classe. Regolarmente vanificate, peraltro, da una seconda rilevazione che mi veniva imposta in presenza costante di uno dei genitori. Una sorta di regime coatto di semilibertà che mi privava della giusta necessità di espressione e creatività con lampadine incandescenti, sfregolii su panni preriscaldati, culi di gatti.
Un'idea talmente buona che mi getto entusiasta su Google e digito "alzare temperatura corporea". Esce questo, ed apprendo che:
Ci sono yoghi tibetani ed indiani in grado di sopravvivere a bassissime temperature, praticando alcune discipline, che consentono loro di controllare il calore del proprio corpo. Nel 1981 Herbert Benson, insieme ad un gruppo di scienziati della Scuola di medicina di Harvard, e su invito di Sua Santità il Dalai Lama, si recò in India per studiare questo fenomeno, facendo degli esperimenti con tre monaci buddisti tibetani. Furono piazzati dei rilevatori in alcune parti del corpo dei monaci; Benson constatò con stupore che essi erano in grado, mediante la meditazione, di alzare la temperatura delle dita delle mani e dei piedi, anche di 7°C. In altre zone della pelle furono registrati aumenti minori, mentre la temperatura corporea interna rimase inalterata.
Non si finisce mai di imparare: una tradizionale e ostinata lontananza da queste pratiche orientaleggianti mi aveva tenuto all'oscuro dell'esistenza di yoghi, che nella mia beata innocenza rievocava esclusivamente ricordi di ranger, cestini della merenda e un rompiballe di nome BuBu. Mi affascino e continuo a leggere:
Questa disciplina viene tenuta segreta dai lama, i quali la insegnano e non mancano mai di dichiarare che le informazioni in proposito, ottenute per sentito dire o attraverso la lettura, sono del tutto inutili se il soggetto non è stato personalmente istruito e allenato da un maestro che sia a sua volta un iniziato. A volte, il periodo d'allenamento e d'istruzione, viene concluso con una specie di esame. Durante una gelida notte invernale, i candidati che si sentono in grado di sopportare vittoriosamente la prova sono condotti sulla sponda di un fiume o di un lago. Se l'acqua del fiume è gelata si pratica un foro nel ghiaccio. L'ideale è una notte di luna con un forte vento. I neofiti siedono sulla terra con le gambe incrociate e nudi. Vengono immerse delle lenzuola nell'acqua gelida e ogni uomo se ne avvolge uno intorno al corpo. Appena il lenzuolo si è asciugato, lo si immerge di nuovo nell'acqua e lo si riavvolge intorno al corpo del novizio, finché si asciuga come prima.
E' che ho solo un giorno di tempo, maledizione; perchè l'idea di poter mettere in lavatrice la maglietta preferita e di asciugarla completamente in pochi minuti, magari mentre mi mangio i pistacchi davanti alla TV tenuta accesa con l'energia sprigionata dal mio alluce mi affascina.
Ma per chi va di fretta come me c'è qualcosa di più pratico, grazie al cielo:
E' una bevenda americana (...) dall'intuitivo nome di "Celsius" (e qui scattano i bigliettoni verdi per i creativi) che, tramite un innalzamento della temperatura corporea ed un conseguente miglioramento del metabolismo, consentirebbe di perdere 7 chili in pochi mesi senza modificare minimamente le proprie abitudini alimentari. Immagino migliori di molto anche la vita sociale: vuoi mettere la possibilità di intrallazzare gli amici ruttando a richiesta fiamme arancioni e blu?
Sto per precipitarmi alla ricerca della bottiglietta quando apprendo che si tratta di bevanda in vendita soltanto in quattro stati americani; e mentre nella mia mente si va formando una bucolica immagine di una notte in Alabama, con oscurità in una valle ed un villaggio che risuona di rutti, vampate e risate, scopro con sollievo che la grappa di ginepro produce identico risultato (flati dragheggianti a parte) e mi annoto sereno ulteriori 7 punti Bruttavita