venerdì, marzo 12, 2004

 
Respirare lettere





Mi era capitato di sorridere per un libro. Di ridere. Di ritrovarmi con un groppo alla gola, in qualche occasione. Di rallentare il ritmo, per cullare l'illusione che non finisse mai, e persino di avere un po' paura delle sue pagine.

Ma tutto insieme, tutto per lo stesso libro no.

Sono le due meno cinque, mi ero trascinato a letto convinto di crollare e di risvegliarmi al suono della sveglia con la luce dimenticata accesa e l'estrema urgenza di bere un caffè e di mettere qualcosa di dolce nello stomaco. E invece sono qui, le mani sulla tastiera, e l'anima che trabocca di ogni sensazione.

E la tristezza di non essere capace di descrivere quanto queste pagine mi stiano facendo male e bene, nello stesso momento.

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