martedì, dicembre 02, 2003

 
Vergogna?


Vedi quanto è giusto scrivere a mente fredda, e lasciar sedimentare.

Ieri mattina, alle 9, ero arrivato al lavoro stanco per una passeggiatina di 8 chilometri, incazzato come una iena per uno sciopero di cui era stata prevista una fascia oraria. Non rispettata. E sono certo che fra le centinaia di persone che ho incrociato all'ingresso di ogni fermata del metrò, non ce ne fosse una che non si sarebbe scagliata sul primo autista dell'ATM disponibile nelle vicinanze con una sciabola saracena ben affilata.

L'amarezza era parzialmente mitigata soltanto dalle espressioni dei visi. C'era quello con lo sguardo di un brontosauro all'apparizione del cometone che ne avrebbe decretato l'estinzione; quella con la scritta "Ammazzatevi" lampeggiante sulla fronte; quello con la Multipla bianca in viale Monza, impegnato a scansare una marea di cristiani che lo stavano scambiando per un taxi; quello che si attacca al cellulare; quello che sorride amaro e torna a casa.

Vabbè, però è giusto scrivere a mente fredda. Perchè se è vero che mentre osservavo una città bloccata i miei pensieri verso gli scioperanti non erano esattamente di amicizia, ieri sera è successo qualche cosa.

E' successo che ho guardato il TG regionale, su Rai3. Ed ho sentito una sindacalista di alto livello della CGIL, con un caschetto biondo stinto e un filo di bava alla bocca, dichiarare che "chi ha scioperato in questa modalità si deve vergognare".

Ma la vergogna dovrebbe essere un sentimento così privato che una frase del genere fa rabbrividire. Io sono abituato a vergognarmi delle mie cose - SMS senza risposte, mail che attendono da mese, amici che non sento - e a provarne una tale sensazione di disagio da non riuscire a pensare alla vergogna di un altro. Ma queste sera delego: testina di cazzo dal biondo capello, amica delle telecamere, vergognati tu. Vergognati di iscritti al tuo sindacato che non ottengono un rinnovo di contratto da due anni. Vergognati dei loro 680 euro al mese. Vergognati dei turni suppletivi a cui sono costretti, perchè chi va in pensione non viene sostituito. Vergognati per quello che mi ha raccontato un autista, per le sue due ore di straordinario in cui le braccia tremano, le gambe si fanno pesanti e tu pensi che sì, sei stanco, ma non puoi calare un attimo l'attenzione, perchè hai sessanta persone a bordo.

E so già che l'invettiva piacerà a qualcuno...

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?