sabato, dicembre 27, 2003

 
Fisioterapia?

Ho sognato che era Natale, e che sorprendevo un tizio barbuto con il vestito rosso (e quindi, comunista) mentre si calava dalla finestra del mio salotto. Sotto l'albero, il nulla. Il vuoto.

Lo inseguivo, correndo sull'erba (sintetica) del giardino, che il portiere innaffia a burro di cacao. Saltavo sul sellino della mia moto e partivo a tutta, derapando; il vecchio ciccione non aveva fatto i calcoli con il traffico di Viale Monza, che gli ingolfava le renne. Vistosi raggiunto, mi scaraventava contro i MIEI regali, che mi legavo dietro le spalle pr ritornare a casa.

Quando mi sono svegliato, ero più ricco di:

il nuovo album di Bersani
il calendario di Hopper
un dolcevita
l'ultimo libro di Guccini
un libro di Pinketts
due splendide tazze orientali
un giallo di Leo Malet
un pigiama
un calendario di Hokusai
un meraviglioso trompe l'oeil, che ho decido dove mettere
un maglione bello
due tele che mi son comprato io per giocare all'artista.




Il problema non è Natale. Il problema è Capodanno.
E' un problema perchè, nella mia testolina, è già iniziato il Festival delle Buone Intenzioni. Tipo che c'è un Pippo Baudo piccolissimo vicino al cervelletto, che con un microfono in mano presenta...

"Ecco la prima delle Buone Intenzioni! Cosa ci proporrà?"
"Canto un brano che si intitola "Telefonerò più spesso ai miei"
"Curioso, ricordavo un titolo simile l'anno scorso. Ma prego, inizi pure..."

E così via, passando da "Non mollerò i piatti da lavare nel lavandino per più di due giorni" per arrivare all'evergreen "Fumare di meno" e chiudere con la stilettata nel cuore di "Scrivere delle mail" da dedicare a tutti quelli che - ormai - mi sopportano a malapena.




Forse il trucco, quello vero, è fare un passettino alla volta. Vorrei correre, ma devo imparare di nuovo a camminare, in questo curioso - triste - solare - continuo corso di fioterapia avanzata che sono i miei giorni.


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