martedì, ottobre 21, 2003
Informazioni turistiche
Milano, linea 73, tarda sera. Ci sono io che cerco di leggere fra gli scossoni e che scoppio a ridere per un SMS azzeccato, e ci sono un ragazzo e una ragazza che trascinano un borsone a testa e che si guardano attorno fra il preoccupato e lo smarrito. Li osservo per un istante, il tempo che lo sguardo di lui si fissi nel mio come una muta richiesta da aiuto. Sorrido per in coraggiarlo, e loro si avvicinano.
Mannaggia, ma una volte nella vita mi capiterà una coppia di turisti di Frosinone, Piacenza, Grosseto, Agrigento? La sua prima domanda è la più classica in queste situazioni: "Do you speak English?".
Rispondo con un Yes che vorrebbe essere convinto, chiedendogli di parlare lentamente... e che diamine, non sono mica io ad avere un blog in inglese!
Devono andare a Loreto, mi spiega, ed io, che non ci provo neppure a dettagliare i cambi di mezzo da effettuare, propongo loro di seguirmi, perchè vado nella stessa direzione. Sarà stata la stanchezza, o il fatto di inibirmi un po' quando parlo con dei madrelingua, ma faccio una fatica del diavolo a colloquiare.
E appreso che si trattava di una giovane coppia di australiani, mentre nella mente si componevano frasi impossibili del tipo "Sapete, apprezzo davvero molto la cultura tipica delle popolazioni aborigene" o "Fantastico! Ho appena letto un libro di Bill Bryson che vi prende un po' per il culo", dissocio il corpo dalla mente e le mie labbra affermano "Nice... koala!".
E' alla loro fermata che mi inteneriscono un bel po', quando spiego che è la prossima. Perchè
provano entrambi a comporre un italianissimo "Grazie mille", storpiandolo un po', che mi ricorda le vacanze all'estero e la ricerca della formula autoctona per il ringraziamento - rito che cerco di compiere prima del confine, generalmente, nella speranza che ci sia, il più presto possibile, qualcuno da ringraziare.
Milano, linea 73, tarda sera. Ci sono io che cerco di leggere fra gli scossoni e che scoppio a ridere per un SMS azzeccato, e ci sono un ragazzo e una ragazza che trascinano un borsone a testa e che si guardano attorno fra il preoccupato e lo smarrito. Li osservo per un istante, il tempo che lo sguardo di lui si fissi nel mio come una muta richiesta da aiuto. Sorrido per in coraggiarlo, e loro si avvicinano.
Mannaggia, ma una volte nella vita mi capiterà una coppia di turisti di Frosinone, Piacenza, Grosseto, Agrigento? La sua prima domanda è la più classica in queste situazioni: "Do you speak English?".
Rispondo con un Yes che vorrebbe essere convinto, chiedendogli di parlare lentamente... e che diamine, non sono mica io ad avere un blog in inglese!
Devono andare a Loreto, mi spiega, ed io, che non ci provo neppure a dettagliare i cambi di mezzo da effettuare, propongo loro di seguirmi, perchè vado nella stessa direzione. Sarà stata la stanchezza, o il fatto di inibirmi un po' quando parlo con dei madrelingua, ma faccio una fatica del diavolo a colloquiare.
E appreso che si trattava di una giovane coppia di australiani, mentre nella mente si componevano frasi impossibili del tipo "Sapete, apprezzo davvero molto la cultura tipica delle popolazioni aborigene" o "Fantastico! Ho appena letto un libro di Bill Bryson che vi prende un po' per il culo", dissocio il corpo dalla mente e le mie labbra affermano "Nice... koala!".
E' alla loro fermata che mi inteneriscono un bel po', quando spiego che è la prossima. Perchè
provano entrambi a comporre un italianissimo "Grazie mille", storpiandolo un po', che mi ricorda le vacanze all'estero e la ricerca della formula autoctona per il ringraziamento - rito che cerco di compiere prima del confine, generalmente, nella speranza che ci sia, il più presto possibile, qualcuno da ringraziare.