martedì, ottobre 14, 2003

 
Amici

Pensavo agli amici.
Pensavo ad attimi, momenti, sensazioni, emozioni. Pensavo a istanti in cui mi sento fortunato per aver fatto qualche scelta, e perchè quelle decisioni mi hanno portato a incrociare i sentieri con i vostri. Per questo, se stiamo chiacchierando davanti a un caffè e siete spiazzati da una mia espressione troppo assorta, non spaventatevi: non è che mi sia venuta d'un colpo la tentazione di pensare. Conosco i miei limiti. E' che magari mi sono soltanto perso nelle curiose combinazioni della vita, e di come un "si" o un "no" al momento buono possano avere effetti così... così duraturi nei sentimenti.

Pensavo agli amici.

E quindi pensavo a te, anche se da furioso bastardo quale sei non mi dedichi più una ricetta da piazzare su queste pagine,e son qua che ti scrivo, perchè ho riacceso il cellulare dopo qualche giorno e navigando fra gli SMS che conservo è rispuntato un "Sei zio" che mi aveva fatto commuovere, in una fredda notte di gennaio.

Ora, so bene che questo blog sta scivolando mollemente verso il sentimentalismo più disastroso (con grave imbarazzo di qualcuno, mi risulta), ma se son qui alla tastiera è perchè stavo pensando a questi anni che abbiamo passato giocoforza insieme, ed alcune frasi che ci siamo scambiati.

L'ironia, l'umorismo, a volte il cinismo, insomma la capacità di ridere sempre e comunque di tutte le sventure che ci accomunano, della stanchezza, della tensione. Dio, come voglio bene a quei momenti in cui con uno sguardo, un inizio di frase, una parola sola scoppiamo a ridere.

E pensavo anche a te, ai nostri assshashshashaha, inviati per mail o per cartolina, dall'Est o dall'estremo Occidente. Pensavo che, cazzo, mi mette in agitazione girarmi verso la mia sinistra e non vederti al tuo posto, anche se solo che dovevi andare altrove. Non so se te l'ho mai detto, ma sei una gran bella persona. Perchè non ti ho mai sentito spendere una parola negativa su nessuno (salvo i casi patologici) e perchè mi doni un senso di sicurezza che non so spiegarmi. Cose così: uno ha un carattere, una faccia, una voce che danno emozione. Il tuo insieme mi rasserena, aiuta, intenerisce persino.

Mi viene persino un po' di pelle d'oca anche per te, enorme pelushe di mille serate lunghe, di urla dal finestrino di una Mitzubishi (o come straminchia si scrive),di pranzi estivi al Mac e di sigarette fumate con rabbia o allegria, di serate da Rocco e profitterol "scarpettati" ai Corsari.

Siamo persino belli, quando siamo insieme.

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?