domenica, settembre 28, 2003

 
Negozi

E' nota ad amici e conoscenti la gioia con cui mi accosto a negozi di scarpe o vestiti. In genere, la scelta di una calzatura la consumo con mille sigrette davanti alle vetrine dei punti vendita di Milano o Trieste. Il rapporto con gli esercenti si limita ad un "la scarpa in vetrina, seconda da destra, prima fila, nera, numero 45, mi dia pure la scatola eccole i soldi sono giusti arriverci".

Raramente, molto raramente (grassie), motivi sentimentali mi costringono a frequentazioni più prolungate. E' in questi momenti che i miei neuroni concentrano la loro attenzione su clientela e venditori, studiati con la passione di un botanico in un giardino di graminacee.

E se ti sei chiesta come mai sono stato proprio io a proporti un altro giro da Benetton, la risposta è che mi perdo sognante fra...

...fra attempate casalinghe alla ricerca della taglia perfetta di una maglietta con scritto "Give me more" - giapponesi entusiaste cariche come sherpa sull'Himalaia, affannate trasportatrici di sacchetti di Prada e Stefanel - mariti sbuffanti con espressioni di stampo precomatoso - ragazzi prodighi di consigli e suggerimenti, esibiti come trofei dalle fortunate fidanzate e osservati dalle altre con malcelato desiderio - gridolini di visibilio davanti alla magliettina con il cuore di Vieri - "amore ti sta benissimo" pur di tornare all'aria aperta - occhiate perplesse per taglie da spacciare esclusivamente in zona fiera, durante la Settimana della Moda - gaffes berlusconiane delle commesse, tipo "Signora, mi dispiace, ma di questa abbiamo solo taglie normali" - lo sguardo della signora (90-90-90) destinataria della frase citata, occhi in cui si legge chiaramente che l'omicidio non è l'ultima delle opzioni possibili...

... e tanto altro ancora, compreso un "sapone non sapone" (vedi foto) che mi regala il sospetto dell'esistenza di uno shampoo non shampoo, di un profilattico non contraccettivo, di un'arancia non agrume, di un gatto non felino e di mille cose ancora.

In chiusura, una serata difficile: la Triestina che perde a Pescara, e f. che mi batte ancora una volta a Trivial Pursuit. E son già tre di seguito.

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