giovedì, agosto 07, 2003

 
Palermo

L'arrivo
Piaccia o no, arrivare in aereo a Palermo è un'esperienza. Poco a poco, l'MD 80 Alitalia si abbassa, abbassa, abbassa, e dal finestrino continui a vedere soltanto mare e onde. Poi, proprio quando stai freneticamente cercando il giubbotto salvagente sotto il tuo sedile, sotto al carrello compare la pista, e in un secondo le ruote toccano il cemento.
Per riassumere, l'avvicinamento è assolutamente terrorizzante affascinante, con gli occhi persi in quel mare che sembra volerti inghottire abbracciare.

La città vista da un taxi
In istanti ravvicinati, Palermo appare bellissima - remore arabeggianti, contornate da palme e cactus (cactus!) - o ferita dalla speculazione deilizia, quella dei palazzoni creati nel nulla, delle caserme adibite a case popolari.
Ma l'architettura monumentale, ragazzi, è un qualcosa che resta negli occhi, se baciata dal sole di un caldo sole tramontante.

Particolarità
Ad un semaforo pedonale qualunque, gli autoctoni scattano con la foga dei centometristi di una finale olimpica. Il motivo? Chi arriva in auto e ha il verde per la svolta, imposta la curva e la esegue in un solo fluido movimento, fermandosi esclusivamente quando avverte la presenza di un corpo sotto l'anteriore sinistra...
E i clcson... adoro l'utilizzo che se ne fa nel capoluogo siciliano: nel solo viaggio di ritorno verso l'aeroporto, ho contato 17 (diciassette!) colpi di clacson del mio cocchiere.(*)

Il mare... ecco... il mare non è descrivibile: tutte le tonalità del blu, dell'azzurro, sapientemente miscelate dal più rande dei pittori. Che, poco soddisfatto, si è pure rivolto al migliore degli scultori, perchè abbellisse il tutto con rocce, scogli, isolotti. Paradiso.

E poi, per concludere... ho visto la casa più stretta del mondo (N.B. Non è un fotomontaggio)







(*) Io: "mi scusi, ma aveva il verde, perchè rallentare e suonare il clacson?"
Lui:"E metti che qualcuno che arriva di là ha fretta e deve passare con il rosso... io lo avverto...

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