sabato, giugno 28, 2003

 
Ritorno. E uno stretto di mare


Erano anni che non passavo una settimana intera lontano dalla virtualità. E' un periodo un po' così, in cui tutto diventa un po' più complicato, e ne approfitto per lanciare pubbliche scuse a chiunque mi abbia scritto o cercato di contattare negli ultimi otto giorni. Mo' provo a recuperare.




Tra l'altro, abbandonare una casella di posta per una settimana ha un ulteriore aspetto negativo: con la capacità che ho di attrarre spam, rischio la morte per inedia nell'attesa del download totale. La più carina è una mail di tale "Kendall Spears" che propone un software anti-spam.
E per proporlo spamma.




Come da riquadrino qui accanto, nei rari momenti di tranquillità sto gustando, pagina dopo pagina, "In un paese bruciato dal sole", di Bill Bryson. Adoro la sua capacità di raccontare di viaggi e culture differenti con una ironia ed un senso dell'umorismo che non attenuano rispetto e curiosità intellettuale.

Ed il buon Bryson, in quella che è una sorta di introduzione culturale al suo ed al nostro viaggio, racconta di questa isola-continente a lungo cercata da spedizioni e navigatori, con il particolare che "si verifica una delle due cose: o la trovavano e non ne erano consapevoli o la mancavano del tutto".

Uno di questi mi ha fatto pensare un bel po': nel 1606 Luis Vaez de Torres riuscì nell'impresa di navigare nello stretto che separa la Nuova Guinea dall'Australia "senza avere la più pallida idea di aver appena fatto l'equivalente nautico di infilare la cruna di un ago".

Voglio dire, il buon Torres è passato qui, dove ho messo la freccia rossa.





Immagino sia successo a tutti noi. In maniera meno spettacolare, certo.
Ma quante notti, con gli occhi un po' più spalancati del normale, a pensare a bivi in cui abbiamo scelto una strada piuttosto che un'altra. Quanti momenti in cui una scelta avrebbe potuto influenzare una intera esistenza. Su un piatto della bilancia un sì od un no detti in un secondo, e sull'altro gli anni a venire. Fa un po' paura, detta così.

Fa un po' paura quella freccia rossa nel mare.




P.S. In ogni caso quel braccio di mare è oggi noto come "Torres strait".
E di Luis si dice che si sia divertito comunque un casino.

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