domenica, febbraio 23, 2003

 
Capita spesso: le giornate sono di ventiquattro ore e finisco per aspettare il viaggio in treno da tifoso-pendolare per affidare alla Moleskine qualcosa di decente (*) da piazzare sul blog.

Confesso di provare un forte imbarazzo: per più di un anno, ho considerato Nick Hornby un antipatico fenomeno modaiolo piuttosto sinistronso, da scansare attentamente una volta varcata la soglia di qualsivoglia libreria. Il senso di rifiuto si era aggravato una volta letto "Febbre a 90", in un periodo in cui del calcio m'importava sega e nelle cui pagine avevo letto qualcosa dulla tragedia dell'Heysel che non mi aveva divertito. Sospetto che a rileggerlo adesso, abbonamento alla Grezar in mano, mi farebbe un altro effetto...

L'imbarazzo è aggravato dal fatto che qualcuno aveva insistito a lungo perchè prendessi tra le mani "Alta fedeltà", ottenendo soltanto occhiate cattive.

CLASSIFICA DELLE CINQUE COSE SU CUI AVEVI RAGIONE:

1) "Leggiti Alta Fedeltà"
2) "Dai, andiamo in Portogallo!"
3) "I b/n di Capa piaceranno anche a te"
4) "Non possiamo perderci la Buona Novella di De Andrè a teatro"
5) "Non è possibile che non ti piacciano le verdure"

"Alta fedeltà" è un libro bellissimo, un libro di quelli che - appena concluso - vorresti aver letto anni fa, per poterlo ricominciare. E' arrivato in un momento particolare: un amico mi ha raccontato una storia strana e commuovente, chiedendomi di ricavarne un racconto. Ci sto lavorando su, e Alta Fedeltà è curiosamente affine all'occasione.

E poi... vabbè, rimando a domani "giro dei Blog" e cambio della foto del giorno (credo sia lì da un mese...)

(*) leggi "qualcosa che vorrebbe essere decente"

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?