lunedì, gennaio 27, 2003

 
Ricettario di scrittura creativa
Stefano Brugnolo e Giulio Mozzo
Zanichelli, Bologna, 2000


Mi ricollego, in parte, a un meraviglioso post di Frammento di qualche giorno fa; argomento, Carver e - incidentalmente - la scrittura creativa.

Fino a qualche settimana fa, il solo accostarsi dei termini “scrittura” e “creativa” mi avrebbe causato innalzamento della pressione, crescita spontanea di pustole virulente e sudore freddo lungo la schiena. L’immagine che l’espressione evoca è quella di un seminario milionario, in cui volenterosi esordienti ricchi di palanche e racconti nel cassetto siano intenti all’adorazione dell’officiante, in genere un autore affermato in grado di schiudere le porte al dorato mondo dell’editoria internazionale.

Come deve apparire attraente il mestiere dello scrittore: lavoro a casa se ci sono i pupi da accudire, o in giro per il mondo, per i più fortunati. Nottate intense ad attendere il tocco dell’ispirazione e poi via – verso la scelta delle copertine, le copie da firmare, le interviste.

Non sono mica tanto convinto che sia così: preferisco le immagini di scrittore di Scerbanenco, capace di descrivere la scrittura come un processo faticoso, il suo forte grido di “non esiste l’ispirazione”. Esiste il sedersi davanti alla macchina da scrivere, e provarci, parola dopo parola, riga dopo riga.

E poi, e poi ci sono quelli come noi, che amano scrivere ma non lo fanno per professione. Ci riconosci perché abbiamo tasche sformate dalle Moleskine, siamo quelli a cui chiedere una penna nel momento del bisogno, perché ne abbiamo sempre una. Qualcuno apre un sito e ci scrive delle cose sue, altri le leggono e le commentano. Prendiamo appunti ovunque.

Il “Ricettario” che cito nel titolo del post è per quelli come noi. Mi ha convinto a farsi portare a casa con l’Introduzione, in cui gli autori spiegano il perché di questo titolo un po’ curioso:

“Vogliamo che nessuno lo confonda con un Manuale. I Manuali hanno la pretesa di insegnare per filo e per segno come si fa una cosa. (…) Questo Ricettario è solo un libro di esempi, istruzioni ed esercizi”

Tra gli esercizi, il primo propone la scrittura di alcune pagine di un ipotetico "Diario di Eva", sulla falsariga del libro omonimo di Mark Twain (edito in Feltrinelli). Ci provo qui.

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