giovedì, gennaio 16, 2003

 
Metropolitana

Aspettavo il metrò, poche ore fa, tornando a casa.

Tran Tran (Tram tram?) quotidiano, si direbbe.

E invece arriva un convoglio assoltamente splendido, dipinto di bianco, con una bella banda rossa centrale e il numero uno distintivo della linea rossa. Bellissimo.

Salgo, ed è uno splendore pure dentro: probabilmente un caso, ma nessun bicchiere di carta per terra, le piantine delle fermate finalmente chiare, persino un paio di pubblicità simpatiche. Vagoni con spazio di scambio, che puoi percorrere dall'inizio alla fine come in un treno, alla ricerca di un posto.

Per un istante mi è sembrato tutto persino fuori luogo: mi sentivo più o meno come Dylan Dog (o era Martin Mystere, o erano entrambi?) sui convogli da incubo di una delle metropolitane verso Golconda, o qualcosa del genere. Non mi ci ritrovavo.

Scendendo, mentre il metrò ripartiva, ho visto corrermi al fianco questi vagoni avveniristici. Sull'ultimo, qualcuno aveva scritto con la bombolett "Milan Merda". Ho tirato un incomprensibile respiro di sollievo.

P.S. Questo è un sito splendido: tutte le mappe delle metropolitane del mondo. Soffio di nostalgia quando mi sono lanciato sulle pagine dedicate a Lisbona...

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