mercoledì, dicembre 18, 2002

 
Distributori automatici

Capita. Capita soprattutto se uno ha mal di gola da una settimana e non fuma.

Capita che finisci di cenare, bevi un caffè, cerchi il pacchetto e realizzi all'improvviso di essere senza Marlborini. E capita che decidi di uscire, se hai un distributore automatico "Tabacchi 24h" vicino casa.

Da lontano lo vedo, illuminato. Vuoto. Deserto.

Mi avvicino con passo felpato; a cinque metri dal traguardo, dal portoncino a fianco esce distinto un signore, cappello in testa, pantaloni della tuta rossi, mocassino marrone. Si piazza davanti al MIO distributore. E' evidente che abita lì ed ha atteso spasmodicamente tutta la sera alla finestra, solo per il gusto di anticiparmi di pochi secondi.

Prende una banconota stropicciata dalla tasca. Ora, se esiste un UNICO influsso positivo dell'avvento dell'euro nella nostra vita, è che ti puoi presentare al distributore con 4 fottute monetine in tasca, e ottenere delle sigarette senza perdere venticinque minuti a cercare di capire da QUALE LATO INFILARE LA BANCONATA.

Lui infila la banconota. E, come mi aspettavo, passano i minuti...

Ne passano dodici, non uno di meno.

Ce la fa, proprio mentre sto sbuffando come un mantice, e pesca un pacchetto di MS dal vassoio. Si china per ritirare anche il resto... e una voce metallica fa:

"Resto massimo, 2 euro"

IO: Scusi, la banconota da quanto era?
LUI: Venti euro...
IO: venti?
LUI: venti...
IO: (...)
LUI: (...)
IO: vediamo... tenga i miei 3 euro, prendo un Marlboro light
LUI: ah, va bene...
IO: buona serata, grazie
VOCE METALLICA: "Resto massimo, 2 euro"
LUI: mi scusi, aspetti...
IO: mi dica pure...
LUI: secondo lei come posso recuperare gli altri 15 euro?
IO: (pensieroso) secondo me... (molto pensieroso) ecco si... (trionfale) sono un pelo cazzi suoi...

La volgarità: poi te ne penti, ma che soddisfazione.

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