lunedì, settembre 16, 2002
Spagna e Triestina
La prima cosa da dire è che, con vostro sommo disappunto, questo blog chiude (o dovrebbe chiudere) per una settimana. Il condizionale fra parentesi è strettamente correlato alla presenza, e ai costi, di Internet Point a Madrid e dintorni, mia sede vacanziera da domani fino a domenica prossima.
La Tiggi è riuscita nel miracolo e ha trasformato questo triestino stanziale, profondo conoscitore della tratta Milano-Trieste e di poche altre diramazioni, in un globetrotter capace di recarsi nella penisola iberica per due volte in poco più di un mese. Commercianti lusitani e spagnoli la ringraziano... ;-)
Scrivo, lo dico con estrema sincerità, con una mestizia profonda nel cuore. Dovuta naturalmente non alla partenza imminente (saluto e abbraccio i colleghi che adoro, ma non sono celebrodeviato al punto da preferire il lavoro alla Plaza del Sol...), quanto al viaggio a Trieste con partita d'esordio dell'Unione come piatto forte.
Ebbene sì, sospirato abbonamento in mano (da 401 km di distanza, abbonato all'Unione Triestina, un piccolo record), il Rocco traboccante di biancorosso e passione, un 1-2 non ci voleva. A più di ventiquattrore di distanza, sento ancora la delusione.
Il tifoso, il tifoso vero, si sa, è un animale strano. Capace di esaltarsi per una vittoria seguita con il batticuore al Televideo, e di abbattersi per una serata sfortunata. E allora, con un sospiro, cerco di portarmi dentro quanto di bello ho visto, compreso l'applauso finale di uno stadio tutto in piedi ad una squadra che non si è arresa.
Stiamogli vicino, tanto.
E noi, ci si sente fra una settimana.
La prima cosa da dire è che, con vostro sommo disappunto, questo blog chiude (o dovrebbe chiudere) per una settimana. Il condizionale fra parentesi è strettamente correlato alla presenza, e ai costi, di Internet Point a Madrid e dintorni, mia sede vacanziera da domani fino a domenica prossima.
La Tiggi è riuscita nel miracolo e ha trasformato questo triestino stanziale, profondo conoscitore della tratta Milano-Trieste e di poche altre diramazioni, in un globetrotter capace di recarsi nella penisola iberica per due volte in poco più di un mese. Commercianti lusitani e spagnoli la ringraziano... ;-)
Scrivo, lo dico con estrema sincerità, con una mestizia profonda nel cuore. Dovuta naturalmente non alla partenza imminente (saluto e abbraccio i colleghi che adoro, ma non sono celebrodeviato al punto da preferire il lavoro alla Plaza del Sol...), quanto al viaggio a Trieste con partita d'esordio dell'Unione come piatto forte.
Ebbene sì, sospirato abbonamento in mano (da 401 km di distanza, abbonato all'Unione Triestina, un piccolo record), il Rocco traboccante di biancorosso e passione, un 1-2 non ci voleva. A più di ventiquattrore di distanza, sento ancora la delusione.
Il tifoso, il tifoso vero, si sa, è un animale strano. Capace di esaltarsi per una vittoria seguita con il batticuore al Televideo, e di abbattersi per una serata sfortunata. E allora, con un sospiro, cerco di portarmi dentro quanto di bello ho visto, compreso l'applauso finale di uno stadio tutto in piedi ad una squadra che non si è arresa.
Stiamogli vicino, tanto.
E noi, ci si sente fra una settimana.