giovedì, maggio 02, 2002

 
Solidarietà - teatro dell'assurdo in metropolitana

AMBIENTAZIONE:
un vagone della metropolitana di Milano, linea rossa, da qualche parte fra Duomo e Loreto. h 19.30

PERSONAGGI:
Io
Signora carica di borse della spesa

SITUAZIONE:
Il vagone è abbastanza affollato. Ho appena comprato "Julia" e me lo sto gustando vignetta dopo vignetta. Alzo lo sguardo, e noto in piedi di fronte a me una signora sui cinquanta, curva sotto il peso di quattro sacchetti della spesa gialli, mi pare dell'Esselunga. Ad ogni fermata e ripartenza sbanda come un Tir tendonato sotto i colpi della bora sulla costiera fra Monfalcone e Trieste. Supero la stanchezza ed il pensiero di "fottitene e continua a leggere" e mi alzo. Segue dialogo in quattro battute che oltrepassa i limiti dello spazio e del tempo, emulando le più belle pagine del "Teatro dell'Assurdo"

IO: Prego, signora (indicandole il posto che ho liberato per lei)
SIGNORA CON PACCHI: (piccata) Guardi che non sono vecchia!
IO: (sorpreso) Ma no, intendevo, per le borse
SIGNORA CON PACCHI: Le borse sanno stare in piedi così
IO: (borbottando) e magari tornano a casa da sole...

Ecco.
Nell'improbabile eventualità che legga queste righe, vorrei far sapere al ragazzo seduto di fronte a me che ho apprezzato il suo sguardo carico di empatia.
Se a leggere fosse invece la signora, le consiglio caldamente una visita qui

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