lunedì, aprile 04, 2005

 
Outing n. 2

Sera da elezioni. Annacquate.

Mi metto davanti alla tastiera e già so che potrei diventare logorroico.

In realtà, ricordo. Ricordo un me stesso molto più impegnato e idealista, attivo, attento ad ogni movimento della politica italiana e stupito e felice nel ritrovarsi così fortemente in una formazione politica, nei suoi ideali, in quel "Patria" scritta sul giornale con la P maiuscola e nell'unione nel ricordo di eventi che altrove non trovavo che - volutamente - dimenticati.

Ero piccolino, lo so, e dirsi orgogliosamente missino era così rivoluzionario; il mondo era bianco o nero, o con noi o contro di noi, il tricolore lo si tirava fuori anche se non giocava la nazionale e parlare, appunto, di un sentimento di Patria era così impopolare. Mi ci ritrovavo soltanto nella mia città, correvo a Trieste e veder sventolare il bianco-rosso-verde era una emozione che non avrei mai saputo descrivere. Era l'unica sensazione davanti alla quale la penna, già amata e coccolata, cominciava a tremare.

E a Milano, a Milano erano corse fra mercatini alla ricerca di un brandello di storia, erano racconti intorno ad un banco su cosa fossero le foibe, erano gli sguardi stupiti di chi non ne sapeva nulla. E ti sentivi persino un po' missionario, a raccontare di fosse e di abissi, ed articoli rari venivano ritagliati e fotocopiati e incollati e distribuiti e spediti.

Gli altri? Gli altri il nemico, gli altri tacevano verità e oscuravano giustizia, gli altri provocavano vene gonfie sul collo e battiti cardiaci a mille, se solo apparivano in televisione.

Le giornate un lungo susseguirsi di certezze fondate, di monolitiche verità, di convinzioni che non conoscono dubbi. Nel frattempo, saltando con un registratore old-style le canzoni più impegnate, imparavo l'italiano sui testi di Guccini, ne provavo a imitare la metrica, scoprivo su un dizionario la parola alcova.

Chissà se è così. Chissà se si cresce, se si matura, se si invecchia, o se semplicemente si peggiora, se e quanto mi sarei insultato a riscoprirmi dieci anni dopo così stanco, un po' sfiduciato, così dubbioso. Sì, mi sarei senz'altro insultato, mi sarei additato come uno di quelli che avevano mollato.

Grazie al cielo 'sto giro, avendo ancora la residenza nella Venezia Giulia, non mi è toccata la prova delle urne. Perché è chiaro che avrei comunque saputo dove tracciare quella maledettissima X, che se tiriamo una riga fra destra e sinistra vedo ancora chiaramente dove stiano le mie convinzioni, il mio modo di credere, i miei ideali.

Ma, uscendo, mi sarei sentito un po' più sporco, ritornando ai miei pensieri di qualche anno fa.

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